La scelta di trascorrere due settimane a Creta l’abbiamo presa in periodo covid, quando l’incertezza di una nuova chiusura totale era sempre dietro l’angolo ma la voglia di viaggiare era diventata un bisogno.
Era ormai luglio e non rimaneva più molto tempo per trovare una soluzione economica per un viaggio estivo. L’obiettivo era quello di trovare un compromesso tra una vacanza in piena libertà e lo “stay safe”, evitando la folla del turismo di agosto. Creta, la più grande delle isole greche è la meta ideale per chi, come noi, ama le vacanze on the road ed è il giusto mix tra mare da favola e natura incontaminata da intervallare a momenti culturali. Inoltre, grazie alle sue dimensioni e alla varietà di cose da fare e posti da vedere, ci ha permesso di goderci due settimane da sogno senza stare troppo a preoccuparci.
Le nostre aspettative sono state pienamente soddisfatte!
- Itinerario in pillole
- Giorno 1: Livadi Beach, Monastero di Arkadi e Rethymno
- Giorno 2: Fortezza di Rethymno e Chania
- Giorno 3: Seitan Limania e Kalathas Beach
- Giorno 4: Balos e Falasarna
- Giorno 5: Elafonissi e Omalos
- Giorno 6: Gole di Samaria
- Giorno 7: Chora Sfakion e Skinaria beach
- Giorno 8: Glyka Nera e Loutro
- Giorno 9: Ammoùdi Beaches
- Giorno 10: Agiofarago, Matala e Agios Nikolaos
- Giorno 11: Psychro e Palazzo di Cnosso
- Giorno 12: Isola di Chrysi e Ierapetra
- Giorno 13: Richtis Gorge e Spiaggia di Vai
- Giorno 14: Isola di Spinalonga e Heraklion
- Giorno 15: Partenza
Itinerario in pillole
Il nostro viaggio è durato 15 giorni.
Guidando per 1638 km abbiamo attraversato tutte le quattro prefetture di Chania, Rethymno, Heraklion e Lassithi dormendo a Rethymno, Chania, Omalos, Chora Sfakion, Agios Nikolaos e Heraklion.
Tips for Trips: le strade di Creta – soprattutto nella parte sud – sono spesso piccole e piene di curve, senza parapetto e sterrate. Attraversano montagne e cadono a picco sul mare, nei paesini di montagna sono così strette che a mala pena ci passa una macchina. Due località che sembrano vicine sulla mappa non necessariamente sono collegate da una strada asfaltata e spesso i navigatori, non trovando limiti di velocità, indicano la metà del tempo di percorrenza realmente necessario.
Abbiamo goduto della vista delle più belle spiagge – Seitan Limania, Balos, Falasarna, Elafonissi, Skinaria, Glika Nera, Ammoùdi Beaches, Agiofarago, Vai beach – percorso sentieri naturali e selvaggi – Gole di Samaria, Ritchis Gorge, Canyon di Agiofarago – e visitato l’Isola di Chrysi. Leggi qui la nostra classifica delle 5 spiagge più belle e scopri come raggiungerle.
Nonostante il periodo particolare – e volendo evitare il più possibile luoghi affollati – abbiamo voluto dedicare qualche giornata ai maggiori siti di interesse – Monastero di Arkadi, fortezza di Rethymno, Psycrho, Isola di Spinalonga e Palazzo di Cnosso.
Se siete curiosi di scoprire di più ecco le tappe del nostro viaggio giorno per giorno.
Giorno 1: Livadi Beach, Monastero di Arkadi e Rethymno
Atterriamo all’aeroporto di Heraklion alle 11:55. Prese le valigie andiamo a ritirare l’auto e ci spostiamo verso Rethymno. Di strada facciamo la nostra prima fermata a Livadi Beach dove gustiamo un buon pranzo greco in riva al mare e facciamo la conoscenza del Raki cretese.
Nel pomeriggio visitiamo Monastero di Arkadi, famoso per essere il simbolo della resistenza Cretese contro gli Ottomani. Nel 1866, quasi 1000 greci, si rifugiarono nel monastero. Dopo tre giorni di assedio, pur di non consegnarsi agli Ottomani, decisero di sacrificarsi facendo esplodere i barili di polvere da sparo causando gravi perdite ai nemici. Il monastero, oggi restaurato – ad eccezione della polveriera – è un’oasi di pace tra le montagne.
Orari: Aperto tutti i giorni. Aprile – maggio/settembre – ottobre: dalle 9 alle 19. Giugno – agosto: dalle 9 alle 20.
La sera, dopo esserci sistemati in albergo, facciamo un primo giro a Rethymno con il suo grazioso porticciolo e la città vecchia in cui godersi la cena e una passeggiata tra i vicoli pieni di vita fino a tarda sera.
Giorno 2: Fortezza di Rethymno e Chania
Ci dedichiamo alla visita alla Fortezza di Rethymno. Fu costruita nel 1573-1580 dal comandante veneziano Alvico Lanto e progettato da un ingegnere, Pallavicini. Si trova sul sito di una fortezza medievale che in precedenza era stato il luogo dove sorgeva l’antica acropoli di Rethymno. È circondata da quattro bastioni e da forti mura, la sua presenza domina la città. All’interno c’erano caserme, magazzini, edifici pubblici e un ospedale militare. Oggi rimangono i resti della moschea Imbraem Chan, una chiesa veneziana, alcuni magazzini e le cisterne.
Orari: Aperto tutti i giorni. Aprile – ottobre: dalle 8 alle 20. Novembre – marzo: dalle 10 alle 17.
Finita la visita scendiamo tra i vicoli del centro, ricchi di fiori e colori vivaci. Ci fermiamo per un buon pranzo in una delle tante taverne che si riempiono di turisti.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Chania. Il centro storico è un labirinto di vicoletti che si snodano in tutte le direzioni in cui passeggiare tra moschee, chiese ortodosse per confluire sul caratteristico Porto Veneziano. Oltre al porto si può ammirare il Faro, il simbolo della città. Questa imponente torre è nominata anche “faro egiziano” per la ricostruzione avvenuta nel diciannovesimo secolo da parte degli egiziani. Di grande spicco è la Fortezza Firkas, dove c’è il Museo Marittimo e un piccolo teatro all’aperto. Il 1º dicembre del 1913 venne issata la bandiera greca sulla fortezza, a testimonianza dell’indipendenza di Creta conquistata dopo oltre 260 anni di dominio turco. Infine affacciata sulla darsena occidentale, si trova la più antica moschea di Creta: la Moschea di Kioutsouk Hasan. Edificata dai Turchi nel 1645, l’edificio fu chiuso al culto dopo la riunione di Creta alla Grecia. In seguito fu utilizzata come sede di diversi uffici amministrativi e, recentemente restaurata e attualmente adibita a spazio espositivo per eventi, fiere e mostre.
Giorno 3: Seitan Limania e Kalathas Beach
La mattina presto ci muoviamo in direzione della spiaggia di Seitan Limania (“Porto di Satana”), nella penisola di Akrotiri. L’acqua di un turchese incredibile si fa strada attraverso una crepa tra le rocce creando una insenatura naturale che lascia senza fiato. Con l’auto si arriva fino al parcheggio gratuito, dopo una strada asfaltata con quattro tornanti. Da lì per arrivare alla spiaggia bisogna “scalare” la parete rocciosa che racchiude la valle, è consigliato avere scarpe comode perché il sentiero è in forte pendenza e piuttosto dissestato. Basta fare un po’ di attenzione e percorrerla con calma, anche Paolo c’è riuscito.
Tips for Trips: ci sono 2 sentieri per arrivare alla spiaggia. Noi abbiamo scelto quello di destra perché anche se un po’ più lungo pare fosse meno ripido.
Dopo circa 20 minuti di cammino arriviamo alla spiaggia e tutte le fatiche sono dimenticate. Quello che ci si presenta davanti è uno spettacolo della natura e restiamo ammaliati. La spiaggia però è piccola e in tarda mattinata super affollata per cui ci fermiamo solo per qualche ora e prima di pranzo ci spostiamo.
Ci spostiamo quindi a Kalathas Beach dove pranziamo vista mare. Nel pomeriggio piantiamo la nostra tenda in una delle calette più appartate e ci rilassiamo fino al tramonto.
Giorno 4: Balos e Falasarna
Sveglia presto e partenza in direzione Balos, la spiaggia più conosciuta di Creta e anche una delle più belle: la sabbia è chiara con sfumature rosa dovute alle conchiglie, l’acqua trasparente e con tante sfumature diverse dovute alla conformazione della baia che divide il mare in piccole piscine. Decidiamo di arrivare presto per evitare la calca dei turisti che arrivano con le navi delle escursioni organizzate. Il mattino presto, tra le 9.00 e le 10.00, anche in alta stagione, la spiaggia non è molto affollata.
Tips for Trips: La strada per arrivare a Balos è sterrata ed esposta in alcuni tratti, con molte buche più o meno profonde, ma è anche molto larga, percorrendola con calma si può fare con qualsiasi auto. All’ingresso della strada sterrata dovrete pagare una tassa di ingresso a persona, e dopo meno di 10 km arriverete al parcheggio. Da qui si percorre poi un sentiero e una scalinata naturale che in circa 20 minuti vi porterà alla spiaggia.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Falasarna. Superando la prima parte della spiaggia attrezzata e affollato si trovano delle baie più tranquille dove godersi un pomeriggio di relax: montiamo la nostra tenda e aspettiamo la sera per cenare in un localino in cima alla collina con vista sulla baia, uno dei tramonti più belli di Creta.
Sulla strada di ritorno verso Chania ci imbattiamo nella Chiesa di Ioannis Prodromos, una chiesa rupestre scavata nella roccia vicino il porto di Kissamos. La chiesa si trova proprio sul ciglio della strada ed è ben illuminata e visibile al passaggio.
Giorno 5: Elafonissi e Omalos
Lasciamo la stanza a Chania per dirigerci ad Elafonissi: la sabbia ha delle caratteristiche sfumature rosa dovute a piccoli frammenti di conchiglia portati a riva dal mare. Proprio davanti alla spiaggia si trova la piccola isola di Elafonissi che, nei periodi di bassa marea è collegata attraverso una stretta lingua di sabbia, mentre in altri è una vera e propria isola che si raggiunge camminando attraverso il mare che arriva alle ginocchia. Montiamo la tenda e ci fermiamo sull’isoletta per la giornata. All’estremità dell’isola c’è un promontorio dove si trova un faro e la piccola cappella di Agia Irini e raggiunta la cima si ha una bella vista su tutta la costa.
Nel tardo pomeriggio ci mettiamo in macchina e ci dirigiamo verso Omalos, la strada è lunga e tortuosa ma ci fanno compagnia le tante caprette appollaiate sulla strada.
Giorno 6: Gole di Samaria
Sveglia prestissimo, oggi ci aspetta l’escursione più attesa del viaggio, percorreremo le Gole di Samaria all’interno del Parco Nazionale. Il percorso totale lungo 16 km – 13 Km all’interno del parco e 3 Km per raggiungere il porto – parte dai 1250 metri di altezza di Omalos fino alla spiaggia di Agia Roumeli, nella costa sud dell’isola. Il percorso è di media difficoltà e il tempo di percorrenza varia dalle 4 alle 6 ore attraverso paesaggi straordinari, si cammina prima attraverso un bosco rigoglioso fino ad arrivare alla gola: alte pareti di roccia che si stringono fino alle cosiddette “Porte di Ferro“, il punto più famoso del sentiero largo appena 3 metri.
Orari: Aperto tutti i giorni. Maggio - ottobre: dalle 7,30 alle 16.
Il parco ha due ingressi, uno a monte del paese di Omalos ed uno a valle di Agia Roumeli. La nostra escursione parte da Omalos in modo da percorrere il sentiero in discesa: il dislivello si concentra nella prima metà del percorso, in cui il sentiero scende velocemente fino al letto del fiume, mentre la seconda parte è pianeggiante e attraversa la gola.
Tips for Trips: All’interno del parco sono presenti diverse aree di sosta con panchine, toilette e fontane di acqua potabile, utilissimo portare una borraccia da riempire – circa una ventina di volte almeno – lungo il percorso. Non c’è nessun punto di ristoro – se non all’uscita del percorso a valle – portate con voi degli spuntini oppure attendete di arrivare ad Agia Roumeli dove sono presenti molte taverne.
Arrivati ad Agia Roumeli pranziamo in una taverna sul porto e aspettiamo il traghetto delle 17:30 in direzione Sougia – non esistono strade che colleghino Agia Roumeli agli altri paesi della costa sud, perciò da qui si deve prendere il traghetto in direzione Sougia/Paleochora o Chora Sfakion. Il tragitto per Sougia dura un’ora circa e non appena arrivati ci fiondiamo sul primo autobus per Chania che fa una sosta ad Omalos e ci riporta all’ingresso del Parco.
Giorno 7: Chora Sfakion e Skinaria beach
Lasciamo Omalos e andiamo verso sud, per le prossime tre notti alloggeremo a Chora Sfakion piccolo paesino dall’atmosfera familiare che si sviluppa attorno al vecchio porto turistico, ricco di taverne aperte fino a tardi.
La zona di Sfakia è una delle meno accessibili perché circondata da alte montagna – le strade sono piccole e ripide, a tratti dissestate – e la gente del posto, famosa per la forza e resistenza agli invasori ha ancora la passione per le armi. Non fatevi intimidire dai fori di proiettile su ogni superficie – cartelli stradali, macchine abbandonate o case disabitate – la gente del posto è ospitale come nel resto dell’isola.
Dopo aver lasciato le valige in stanza facciamo una passeggiata per il centro e pranziamo in una taverna tutta blu a picco sul mare. Riprendiamo poi il viaggio e percorriamo il tratto di costa, tra Frangokastello, con la fortezza veneziana direttamente sul mare fino ad arrivare alla spiaggia di Skinaria Beach.
Si tratta di una piccola spiaggia racchiusa in una baia naturale tra due formazioni rocciose. Dotata di acque turchesi cristalline, ha una soffice sabbia grigio-beige e ciottoli sottili. L’area circostante è caratterizzata da una vegetazione lussureggiante che crea un’atmosfera da paesaggio tropicale. Ciò che contraddistingua Skinaria Beach sono le sue acque cristalline e i numerosi pesci che l’hanno resa popolare e frequentata da subacquei professionisti. È anche nota per l’atmosfera tranquilla e serena. La spiaggia infatti è poco attrezzata, non ci sono grandi strutture nella zona. La spiaggia è accessibile in auto ma guidare fino alla spiaggia è un po’ una sfida a causa della strada stretta e dissestata ma il posto ripaga dello sforzo.
Giorno 8: Glyka Nera e Loutro
Partiamo la mattina presto per raggiungere il porto di Chora Sfakion, dove prendiamo un taxi boat che in 10 minuti ci porta a “Sweetwater beach” o Glyka Nera, una baia così chiamata per la presenza di acqua dolce che sgorga in piccole sorgenti direttamente in spiaggia. La caletta è molto suggestiva, circondata da alte pareti di roccia e il mare cristallino. Nonostante la concorrenza, a mio parere la spiaggia più bella di Creta.
Prima di pranzo ci spostiamo, sorseggiamo una birra nella piccola taverna su palafitta, in attesa del secondo taxi boat. Dopo un altro giro in barca di 10 min arriviamo a Loutro, un tranquillo paese di pescatori accessibile solo via mare o a piedi. La baia ad anfiteatro, si compone di un lungomare di edifici bianchi, finestre azzurre e bouganville in fiore.
Pranziamo in una taverna sul lungomare e passiamo il pomeriggio passeggiando tra le stradine del paese alternando qualche bagno nelle acque fresche della spiaggia alla fine del paese. Nel tardo pomeriggio rientriamo a Chora Sfakion in taxi boat.
Giorno 9: Ammoùdi Beaches
Dedichiamo la giornata alle calette a est di Plakias in pieno relax: un gruppo di meravigliose spiaggette chiamate Ammoùdi Beaches. Di questo gruppo fanno parte la spiaggia di Ammoùdi – attrezzata e vivace – quella di Ammoudàki – frequentata prevalentemente da naturisti – Damnòni – ampia, attrezzata e con diverse taverne sul mare – e Kleidisi – piccola caletta incastonata tra le rocce.
Giorno 10: Agiofarago, Matala e Agios Nikolaos
La sveglia suona prestissimo, ci attende lo spostamento più lungo, attraversiamo l’isola da ovest ad est per quasi 250 km fino ad arrivare ad Agios Nikolaos che ci ospiterà per le prossime quattro notti.
Facciamo tappa ad Agiofarago, una spiaggia di ciottoli che si apre alla fine di un canyon, circondata da scogliere ricche di grotte usate un tempo come santuari o eremi, il nome significa infatti “Gola dei Santi”.
Tips for Trips: Per raggiungere la spiaggia bisogna, inizialmente, percorrere una strada sterrata, piccola e dissestata ma percorribile con tutti i tipi di auto – fino ad un grande parcheggio. Lì si trova un piccolo chioschetto che offre bibite fresche e qualcosa da mangiare prima di avventurarsi al percorso di circa 1km che porta alla spiaggia, non attrezzata e senza punti di ristoro.
Il percorso lungo la gola è molto facile, si districa per 40 minuti tra una natura meravigliosa ma è per lo più al sole. Lungo il percorso si trova la cappella di Agios Antonios con la sua campanella – suonarla pare che porti fortuna – e il pozzo, unica fonte d’acqua per gli eremiti. Proseguendo verso il mare, sulla sinistra si trova l’entrata della grotta di Goumenóspilios composta da una grotta più piccola all’ingresso e una seconda più grande – alta 9 metri e larga 7 – dove visse sant’Antonio. Proseguendo si arriva alla spiaggia poco frequentata, protetta dai venti e con acque calme e di un blu intenso. Nella parte occidentale della cala, dove la costa finisce a strapiombo in fondo al mare, c’è un piccolo arco roccioso sul mare sotto il quale nuotare.
Visitiamo Matala, la famosa città degli hippie. Negli anni ’60 hippie provenienti da tutto il mondo iniziarono a vivere nelle grotte naturali scavate nella scogliera formando comunità che attiravano anche personaggi famosi del calibro di Bob Dylan e Janis Joplin. Joni Mitchell scrisse persino una canzone dedicata a questo periodo. Attraverso un sentiero sugli scogli, superando la collina in una mezz’ora si arriva alla selvaggia Red Beach.
Di strada verso nord ci imbattiamo in una caratteristica chiesetta scavata nella roccia, attraversiamo il Kotsifou Canyon, un suggestivo e profondo squarcio tra alte montagne.
La sera ci perdiamo tra le luci di Agios Nicolaos, variopinto intreccio di bar, taverne, caffetterie e negozietti. Il suo centro, bello soprattutto al tramonto o la sera, si apre attorno al famoso lago Voulismeni che si collega direttamente al mare grazie ad uno stretto canale.
Giorno 11: Psychro e Palazzo di Cnosso
A causa del tempo incerto e del rischio di pioggia anticipiamo le tappe che dovevamo fare l’ultimo giorno prima di spostarci ad Heraklion.
Visitiamo l’Altopiano di Lasithi, una vasta pianura di campi coltivati dove rimangono alcuni dei tantissimi mulini a vento realizzati ai tempi dell’occupazione veneziana. Arriviamo a Psychro, principale porta d’accesso alla Grotta di Diktèon. Secondo la legenda Rea si nascose in questa grotta per dare alla luce Zeus, lontano dalle grinfie del padre Cronos. Per accedere alla grotta bisogna percorrere per 800 metri un ripido ma ombreggiato sentiero roccioso in salita o una stradina lastricata ed esposta al sole che parte dal parcheggio.
Orari: Aperto tutti i giorni. Aprile – ottobre: dalle 8 alle 20. Novembre – ottobre: dalle 8 alle 15.
Nel pomeriggio visitiamo il sito archeologico di Cnosso che sorge sulle alture di Kefala, a 5 km dal centro di Heraklion. Cnosso è il più grande dei palazzi minoici e oltre ad essere di stampo religioso, costituiva il centro politico ed economico dell’impero marittimo minoico. Lo spazio abitativo comprendeva un’area di circa 20.000 m² con gli alloggi del re, della regina e dei funzionari amministrativi, sale per il culto e per i ricevimenti: 1300 stanze distribuite su 5 piani a pianta molto intricata ove si stima potessero essere alloggiate circa 12.000 persone, la cui zona centrale era costituita da un cortile in terra battuta dove si svolgevano le esibizioni dei ginnasti che sfidavano la morte piroettando sui tori, animali sacri per i cretesi, come testimoniano i numerosi affreschi trovati nel palazzo.
Il sito, per quanto affascinante, appare un pò artificiale e il percorso guidato è confusionario. Nonostante la sua fama ci ha lasciati delusi.
Orari: Aperto tutti i giorni. Aprile – settembre: dalle 8 alle 20. Ottobre: dalle 8 alle 19. Novembre – marzo: dalle 8 alle 15.
Di ritorno ci fermiamo all’Agios Giorgios Monastery, un monastero bizantino dove regna la pace e il silenzio. La fondazione del monastero è relativamente recente e risale al 20° secolo. Alla stessa epoca appartiene il suo complesso abitativo che si sviluppa su due superfici. Alla sua estremità orientale si trova la vecchia chiesetta di Agios Georgios, mentre sul lato Ovest sono stati eretti edifici più recenti e due chiese di nuova costruzione dedicate rispettivamente alla Teofania e alla Resurrezione.
Giorno 12: Isola di Chrysi e Ierapetra
In mattinata raggiungiamo Ierapetra e ci imbarchiamo per l’Isola di Chrissi ad 8 km dalla costa di Creta. Il battello in un’ora circa ci porta sull’isola, famosa per le acque tropicali e per le sue spiagge paradisiache dove, sulla sabbia rosa, si intrecciano le radici dei cedri. L’isola è completamente disabitata anche se c’è una taverna dove mangiare ed un chiosco con i servizi. Le barche approdano al molo sulla costa sud dell’isola. Sul lato opposto dell’isola si trova Vlychadia: sassolini rossi, grigi e neri, svelano l’origine vulcanica di Chrissi. Più avanti, all’estremità ovest dell’isola si trova Kentra, spiaggia sempre deserta perché troppo distante dal molo d’attracco. Verso ovest c’è Hatzivolakas, delimitata da enormi alberi di cedro. L’estremità ovest dove la sabbia si inspessisce e assume un colore più scuro viene detta Avlaki. Sulla costa nord Belegrina – golden beach – è la spiaggia più bella e popolare di Chrissi. L’acqua è spettacolare, e si colora di sfumature tra il celeste brillante, il verde smeraldo e il blu cobalto. La spiaggia è interamente ricoperta di conchiglie di tutte le dimensioni e nella parte più a est si possono trovare fossili che hanno dai 350.000 a 70.000 anni, risalenti a quando l’isola era ancora immersa nel mare. È attrezzata con ombrelloni e un piccolo beach bar decisamente caro.
Giorno 13: Richtis Gorge e Spiaggia di Vai
Esploriamo la costa Est dell’isola partendo con un trekking per arrivare alla selvaggia Richtis Gorge: il percorso si sviluppa dall’entroterra fino al mare, ed in questo caso con partenza dal paesino di Exo Mouliana richiederebbe almeno 2 ore di camminata. Decidiamo di arrivare in macchina fino al Lachana Bridge e proseguire con il sentiero che attraversa una fittissima vegetazione quasi tropicale fino ad arrivare alla bellissima cascata che contraddistingue la gola. Il percorso per arrivare alla cascata non è semplicissimo e a tratti bisogna scalare rocce e appendersi ad alberi per guadare il fiume ma la sensazione di vagare per la natura selvaggia è impagabile. Arrivati alla cascata è possibile fare un bagno ristoratore nell’acqua gelida prima di proseguire fino al mare o tornare indietro verso il ponte. Inoltre lungo il sentiero si trovano diversi mulini in pietra abbandonati ma molto caratteristici.
Trips for Trips: per arrivare al Lachana Bridge, seguite le indicazioni per la strada più lunga che percorre la statale esterna al paesino. Il navigatore suggerisce una strada che taglia attraverso il paese ma finisce in una stradina così piccola e dissestata che si deve lasciare la macchina tra le campagne e proseguire a piedi aggiungendo 15 minuti a piedi al percorso.
Pomeriggio ci spostiamo alla celebre Vai, considerata una delle spiagge più belle e pittoresche di Creta poiché circondata dalla più grande foresta di palme d’Europa, che cresce naturalmente fino alla spiaggia. Con circa 6000 alberi, questa meraviglia naturale aumenta notevolmente il fascino della spiaggia di sabbia donandole un fascino esotico e offrendo una bella zona per passeggiare all’ombra. Inoltre a fianco del ristorante parte una scalinata che porta ad un sentiero sulla collina dal quale si può ammirare tutta la costa.
Giorno 14: Isola di Spinalonga e Heraklion
Lasciamo la stanza di buon mattino e ci dirigiamo verso l’Isola di Spinalonga, piccola isola fortificata che un tempo era un lebbrosario. Per raggiungerla bisogna prendere il battello ma la traversata dura qualche minuto. Una volta sbarcati ci si trova davanti alle antiche porte d’accesso all’isola. Da qui le persone accedevano a delle sale di visita dove il personale medico decideva in che settore dell’isola avrebbero vissuto. Nel periodo di massima popolosità, il lebbrosario contò circa 400 abitanti. Ognuno di essi poteva mantenere la propria professione e così Spinalonga aveva attività commerciali e servizi. Lo stesso restauro di Spinalonga avvenne per loro mano. Passeggiando per l’isola ci allontaniamo dal piccolo borgo, risaliamo le viuzze e facciamo il giro dell’isola. La passeggiata lungo il mare è molto suggestiva. Salendo verso la cima del monte si raggiunge un’area pianeggiante e circondata da mura in rovina. Da qui si gode un panorama stupendo.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Heraklion, ultima tappa del nostro viaggio. Facciamo un giro per il centro e concludiamo la serata cenando all’Avli, un piccolo ristorante un po’ nascosto all’interno di una corte. Il posto è a conduzione familiare, la ragazza è venuta a sedere al tavolo per raccontarci il menù. In cucina c’è sua mamma, il padre si occupa della sala. I piatti sono abbondanti, sapori tipici e gustosi.
Giorno 15: Partenza
Facciamo ancora un giro per Heraklion, visitiamo il Castello a Mare, un maestoso edificio che sovrasta il porto e il vicino Arsenale a conclusione di una vacanza perfetta in un posto che ci ha incantati.
Last Updated on 29 Gennaio 2025