La scelta di trascorrere due settimane a Creta l’abbiamo presa in periodo covid, quando l’incertezza di una nuova chiusura totale era sempre dietro l’angolo ma la voglia di viaggiare era diventata un bisogno.
Era ormai luglio e non rimaneva più molto tempo per trovare una soluzione economica per un viaggio estivo. L’obiettivo era quello di trovare un compromesso tra una vacanza in piena libertà e lo “stay safe”, evitando la folla del turismo di agosto. Creta, la più grande delle isole greche è la meta ideale per chi, come noi, ama le vacanze on the road ed è il giusto mix tra mare da favola e natura incontaminata da intervallare a momenti culturali. Inoltre, grazie alle sue dimensioni e alla varietà di cose da fare e posti da vedere, ci ha permesso di goderci due settimane da sogno senza stare troppo a preoccuparci.
Le nostre aspettative sono state pienamente soddisfatte!
- Itinerario in pillole
- Giorno 1: Livadi Beach, Monastero di Arkadi e Rethymno
- Giorno 2: Fortezza di Rethymno e Chania
- Giorno 3: Seitan Limania e Kalathas Beach
- Giorno 4: Balos e Falasarna
- Giorno 5: Elafonissi e Omalos
- Giorno 6: Gole di Samaria
- Giorno 7: Chora Sfakion e Skinaria beach
- Giorno 8: Glyka Nera e Loutro
- Giorno 9: Ammoùdi Beaches
- Giorno 10: Agiofarago, Matala e Agios Nikolaos
- Giorno 11: Psychro e Palazzo di Cnosso
- Giorno 12: Isola di Chrysi e Ierapetra
- Giorno 13: Richtis Gorge e Spiaggia di Vai
- Giorno 14: Isola di Spinalonga e Heraklion
- Giorno 15: Partenza
Itinerario in pillole
Il nostro viaggio è durato 15 giorni.
Guidando per 1638 km abbiamo attraversato tutte le quattro prefetture di Chania, Rethymno, Heraklion e Lassithi dormendo a Rethymno, Chania, Omalos, Chora Sfakion, Agios Nikolaos e Heraklion.
Tips for Trips: le strade di Creta – soprattutto nella parte sud – sono spesso piccole e piene di curve, senza parapetto e sterrate. Attraversano montagne e cadono a picco sul mare, nei paesini di montagna sono così strette che a mala pena ci passa una macchina. Due località che sembrano vicine sulla mappa non necessariamente sono collegate da una strada asfaltata e spesso i navigatori, non trovando limiti di velocità, indicano la metà del tempo di percorrenza realmente necessario.
Abbiamo goduto della vista delle più belle spiagge – Seitan Limania, Balos, Falasarna, Elafonissi, Skinaria, Glika Nera, Ammoùdi Beaches, Agiofarago, Vai beach – percorso sentieri naturali e selvaggi – Gole di Samaria, Ritchis Gorge, Canyon di Agiofarago – e visitato l’Isola di Chrysi. Leggi qui la nostra classifica delle 5 spiagge più belle e scopri come raggiungerle.
Nonostante il periodo particolare – e volendo evitare il più possibile luoghi affollati – abbiamo voluto dedicare qualche giornata ai maggiori siti di interesse – Monastero di Arkadi, fortezza di Rethymno, Psycrho, Isola di Spinalonga e Palazzo di Cnosso.
Se siete curiosi di scoprire di più ecco le tappe del nostro viaggio giorno per giorno.
Giorno 1: Livadi Beach, Monastero di Arkadi e Rethymno
Atterriamo all’aeroporto di Heraklion alle 11:55. Prese le valigie andiamo a ritirare l’auto e ci spostiamo verso Rethymno. Di strada facciamo la nostra prima fermata a Livadi Beach dove gustiamo un buon pranzo greco in riva al mare e facciamo la conoscenza del Raki cretese.
Nel pomeriggio visitiamo Monastero di Arkadi, famoso per essere il simbolo della resistenza Cretese contro gli Ottomani. Nel 1866, quasi 1000 greci, si rifugiarono nel monastero. Dopo tre giorni di assedio, pur di non consegnarsi agli Ottomani, decisero di sacrificarsi facendo esplodere i barili di polvere da sparo causando gravi perdite ai nemici. Il monastero, oggi restaurato – ad eccezione della polveriera – è un’oasi di pace tra le montagne.
Orari: Aperto tutti i giorni. Aprile – maggio/settembre – ottobre: dalle 9 alle 19. Giugno – agosto: dalle 9 alle 20.
La sera, dopo esserci sistemati in albergo, facciamo un primo giro a Rethymno con il suo grazioso porticciolo e la città vecchia in cui godersi la cena e una passeggiata tra i vicoli pieni di vita fino a tarda sera.
Giorno 2: Fortezza di Rethymno e Chania
Ci dedichiamo alla visita alla Fortezza di Rethymno. Fu costruita nel 1573-1580 dal comandante veneziano Alvico Lanto e progettato da un ingegnere, Pallavicini. Si trova sul sito di una fortezza medievale che in precedenza era stato il luogo dove sorgeva l’antica acropoli di Rethymno. È circondata da quattro bastioni e da forti mura, la sua presenza domina la città. All’interno c’erano caserme, magazzini, edifici pubblici e un ospedale militare. Oggi rimangono i resti della moschea Imbraem Chan, una chiesa veneziana, alcuni magazzini e le cisterne.
Orari: Aperto tutti i giorni. Aprile – ottobre: dalle 8 alle 20. Novembre – marzo: dalle 10 alle 17.
Finita la visita scendiamo tra i vicoli del centro, ricchi di fiori e colori vivaci. Ci fermiamo per un buon pranzo in una delle tante taverne che si riempiono di turisti.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Chania. Il centro storico è un labirinto di vicoletti che si snodano in tutte le direzioni in cui passeggiare tra moschee, chiese ortodosse per confluire sul caratteristico Porto Veneziano. Oltre al porto si può ammirare il Faro, il simbolo della città. Questa imponente torre è nominata anche “faro egiziano” per la ricostruzione avvenuta nel diciannovesimo secolo da parte degli egiziani. Di grande spicco è la Fortezza Firkas, dove c’è il Museo Marittimo e un piccolo teatro all’aperto. Il 1º dicembre del 1913 venne issata la bandiera greca sulla fortezza, a testimonianza dell’indipendenza di Creta conquistata dopo oltre 260 anni di dominio turco. Infine affacciata sulla darsena occidentale, si trova la più antica moschea di Creta: la Moschea di Kioutsouk Hasan. Edificata dai Turchi nel 1645, l’edificio fu chiuso al culto dopo la riunione di Creta alla Grecia. In seguito fu utilizzata come sede di diversi uffici amministrativi e, recentemente restaurata e attualmente adibita a spazio espositivo per eventi, fiere e mostre.
Giorno 3: Seitan Limania e Kalathas Beach
La mattina presto ci muoviamo in direzione della spiaggia di Seitan Limania (“Porto di Satana”), nella penisola di Akrotiri. L’acqua di un turchese incredibile si fa strada attraverso una crepa tra le rocce creando una insenatura naturale che lascia senza fiato. Con l’auto si arriva fino al parcheggio gratuito, dopo una strada asfaltata con quattro tornanti. Da lì per arrivare alla spiaggia bisogna “scalare” la parete rocciosa che racchiude la valle, è consigliato avere scarpe comode perché il sentiero è in forte pendenza e piuttosto dissestato. Basta fare un po’ di attenzione e percorrerla con calma, anche Paolo c’è riuscito.
Tips for Trips: ci sono 2 sentieri per arrivare alla spiaggia. Noi abbiamo scelto quello di destra perché anche se un po’ più lungo pare fosse meno ripido.
Dopo circa 20 minuti di cammino arriviamo alla spiaggia e tutte le fatiche sono dimenticate. Quello che ci si presenta davanti è uno spettacolo della natura e restiamo ammaliati. La spiaggia però è piccola e in tarda mattinata super affollata per cui ci fermiamo solo per qualche ora e prima di pranzo ci spostiamo.
Ci spostiamo quindi a Kalathas Beach dove pranziamo vista mare. Nel pomeriggio piantiamo la nostra tenda in una delle calette più appartate e ci rilassiamo fino al tramonto.
Giorno 4: Balos e Falasarna
Sveglia presto e partenza in direzione Balos, la spiaggia più conosciuta di Creta e anche una delle più belle: la sabbia è chiara con sfumature rosa dovute alle conchiglie, l’acqua trasparente e con tante sfumature diverse dovute alla conformazione della baia che divide il mare in piccole piscine. Decidiamo di arrivare presto per evitare la calca dei turisti che arrivano con le navi delle escursioni organizzate. Il mattino presto, tra le 9.00 e le 10.00, anche in alta stagione, la spiaggia non è molto affollata.
Tips for Trips: La strada per arrivare a Balos è sterrata ed esposta in alcuni tratti, con molte buche più o meno profonde, ma è anche molto larga, percorrendola con calma si può fare con qualsiasi auto. All’ingresso della strada sterrata dovrete pagare una tassa di ingresso a persona, e dopo meno di 10 km arriverete al parcheggio. Da qui si percorre poi un sentiero e una scalinata naturale che in circa 20 minuti vi porterà alla spiaggia.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Falasarna. Superando la prima parte della spiaggia attrezzata e affollato si trovano delle baie più tranquille dove godersi un pomeriggio di relax: montiamo la nostra tenda e aspettiamo la sera per cenare in un localino in cima alla collina con vista sulla baia, uno dei tramonti più belli di Creta.
Sulla strada di ritorno verso Chania ci imbattiamo nella Chiesa di Ioannis Prodromos, una chiesa rupestre scavata nella roccia vicino il porto di Kissamos. La chiesa si trova proprio sul ciglio della strada ed è ben illuminata e visibile al passaggio.
Giorno 5: Elafonissi e Omalos
Lasciamo la stanza a Chania per dirigerci ad Elafonissi: la sabbia ha delle caratteristiche sfumature rosa dovute a piccoli frammenti di conchiglia portati a riva dal mare. Proprio davanti alla spiaggia si trova la piccola isola di Elafonissi che, nei periodi di bassa marea è collegata attraverso una stretta lingua di sabbia, mentre in altri è una vera e propria isola che si raggiunge camminando attraverso il mare che arriva alle ginocchia. Montiamo la tenda e ci fermiamo sull’isoletta per la giornata. All’estremità dell’isola c’è un promontorio dove si trova un faro e la piccola cappella di Agia Irini e raggiunta la cima si ha una bella vista su tutta la costa.
Nel tardo pomeriggio ci mettiamo in macchina e ci dirigiamo verso Omalos, la strada è lunga e tortuosa ma ci fanno compagnia le tante caprette appollaiate sulla strada.
Giorno 6: Gole di Samaria
Sveglia prestissimo, oggi ci aspetta l’escursione più attesa del viaggio, percorreremo le Gole di Samaria all’interno del Parco Nazionale. Il percorso totale lungo 16 km – 13 Km all’interno del parco e 3 Km per raggiungere il porto – parte dai 1250 metri di altezza di Omalos fino alla spiaggia di Agia Roumeli, nella costa sud dell’isola. Il percorso è di media difficoltà e il tempo di percorrenza varia dalle 4 alle 6 ore attraverso paesaggi straordinari, si cammina prima attraverso un bosco rigoglioso fino ad arrivare alla gola: alte pareti di roccia che si stringono fino alle cosiddette “Porte di Ferro“, il punto più famoso del sentiero largo appena 3 metri.