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Kinderdijk - Olanda
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Olanda di Tulipani e Mulini

  • 1 Giugno 2025
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Avevo conosciuto una ragazza Olandese in Francia, veniva da un piccolo paesino appartato, e mi aveva raccontato che in primavera, nella sua città, i campi diventavano così colorati da sembrare disegnati a mano. Da allora mi è rimasta in testa l’immagine di quei tulipani “troppo perfetti per essere veri” e ho sempre pensato che prima o poi avrei dovuto vederli di persona. Sono stata diverse volte in Olanda, ma mai in primavera.

Così quest’anno, complice il ponte di Pasqua, abbiamo deciso di partire per un viaggio on the road nei Paesi Bassi, alla ricerca dei suoi simboli più iconici: tulipani, mulini a vento e canali. Un giro ad anello attraversando paesaggi che sembrano usciti da una cartolina ma che, dal vivo, sanno sorprendere anche di più.

  1. Itinerario in pillole
  2. Giorno 1: Arrivo e Utrecht
  3. Giorno 2: De Haar e Utrecht
  4. Giorno 3: Kinderdijk e Rotterdam
  5. Giorno 4: Rotterdam e Noordwick
  6. Giorno 5: Keukenhof e Haarlem
  7. Giorno 6: Zaanse Schans ed Edam
  8. Giorno 7: Amsterdam
  9. Giorno 8: King’s day ad Amsterdam
  10. Giorno 9: Partenza

Itinerario in pillole

Il nostro viaggio è durato 9 giorni, guidando per circa 450 km, facendo un percorso ad anella nel cuore dell’Olanda.

Abbiamo dormito a Utrecht, Rotterdam, Noordwijk e Amsterdam, passeggiando tra canali serpeggianti, architetture super moderne e l’atmosfera vivace della stagione calda che arriva.

Ci siamo fermati a Kinderdijk e Zaanse Schans per ammirare i classici mulini olandesi, passeggiato tra i campi fioriti di Noordwijk, e tra le distese coloratissime di Keukenhof.
Abbiamo aggiunto delle soste a piccoli paesi molto caratteristici come Haarlem e Edam, e ci siamo concessi di festeggiare con gli Olandesi l’enorme King’s Day ad Amsterdam, esperienza indimenticabile!

Se vuoi scoprire come abbiamo organizzato le tappe, continua a leggere: sotto trovi l’itinerario giorno per giorno.

Giorno 1: Arrivo e Utrecht

Atterrati, ritiriamo l’auto e puntiamo subito verso Utrecht. Arriviamo che è primo pomeriggio quindi come al solito lanciamo le valigie in albergo e prendiamo un autobus al volo! Arriviamo alla stazione e da lì ci incamminiamo per le vie del centro, un intricato groviglio di caratteristici canali e tetti a punta. Le strade sono piene di gente festosa e c’è musica ovunque. Giriamo senza una meta precisa, prendiamo informazioni al centro turistico e prenotiamo un pò di attività per il giorno seguente. Poi arriva l’ora dell’aperitivo!

Dopo cena siamo pronti per scoprire qualcosa di insolito: il Trajectum Lumen, un percorso notturno tra luci e arte che attraversa la città vecchia. Basta una mappa cartacea (la trovate all’Ufficio del Turismo in Piazza Duomo) o l’app ufficiale per seguire le installazioni luminose che trasformano edifici e vicoli in opere d’arte a cielo aperto. Un modo originale per conoscere la città. Trovate la mappa ufficiale sul sito https://www.discover-utrecht.com/route/88806/utrecht-lumen-walk

Giorno 2: De Haar e Utrecht

Sveglia presto e si comincia, ho promesso a Paolino una vacanza rilassante ma qualche tappa merita il tempo giusto!

A poco più di una decina di km a nord-ovest di Utrecht si trova il villaggio di Haarzuilens. L’attrazione principale è il Castello medievale di De Haar, in stile neogotico. Come ogni fortezza medievale che si rispetti, è protetto da un ampio fossato e arricchito da torri, ponti levatoi, bastioni e un parco storico bellissimo. La sua origine risale al XIII secolo, quando apparteneva alla famiglia Van De Haar, che ne ha lasciato il nome.

Tips for Trips: Durante il mese di settembre il castello non è accessibile ai visitatori: in questo periodo la famiglia Van Zuylen van Nijevelt, ultimi proprietari, vi soggiorna organizzando ricevimenti privati con ospiti illustri.

Castello Medievale di De Haar

Dopo pranzo torniamo a Utrecht e ci dedichiamo al suo centro storico. La Cattedrale di St. Martin è uno degli esempi più importanti di gotico nei Paesi Bassi. Nata come chiesa cattolica nel XIII secolo, fu convertita al culto protestante nel Cinquecento. Nel 1674, un violento uragano provocò il crollo della navata centrale, che non fu più ricostruita: oggi al suo posto si apre una piazza alberata. Dell’antico edificio rimangono il coro, il transetto e la torre campanaria.

La torre, la Domtoren, era parte integrante della cattedrale ma oggi è staccata dal corpo principale. Con i suoi 112 metri è ancora la più alta dei Paesi Bassi e offre una vista spettacolare nei giorni limpidi, anche fino a Rotterdam e Amsterdam, grazie alla conformazione piatta dell’Olanda. Noi chiaramente abbiamo salito tutti i 495 gradini che ci hanno portato, un pezzo alla volta, fino alla cima. Durante la salita, infatti, abbiamo fatto diverse soste durante le quali la guida ha condiviso dettagli storici e curiosità sulla torre.

Tips for Trips: La Domtoren è accessibile solo tramite visite guidate. I biglietti si possono prenotare tramite sito ufficiale domtoren.nl o direttamente presso l’Ufficio del Turismo situato in Domplein 9, proprio ai piedi della torre.

Tra la Domkerk e l’Academiegebouw dell’Università si nasconde il Pandhof van de Dom,un chiostro medievale costruito tra il 1390 e il 1440. Il giardino è stato restaurato nel XIX secolo. Al centro si trova una fontana con la statua di Hugo Wstinc, un canonico del XIV secolo, intento a scrivere. Il chiostro è circondato da un porticato gotico del XV secolo, con dettagli architettonici affascinanti. L’ingresso è gratuito e si accede attraverso un cancello in stile neogotico su Domplein.

Dietro la torre invece, percorrendo un piccolo vicolo si arriva al Flora’s Hof, un minuscolo giardino pubblico, poco conosciuto dai turisti, con qualche panchina, qualche albero, fiori e un’atmosfera silenziosa e raccolta. Lo spazio è circondato da vecchi edifici in mattoni, con scorci pittoreschi sulla torre del Duomo che svetta sopra di tutto. Restiamo entusiasti!

Flora's-hof - Utrecth

Riprendiamo a girare per il centro storico, un intreccio di canali, ponti e stradine che invitano a passeggiare con calma. Il canale più iconico è l’Oudegracht – il Canale Vecchio – che attraversa la città da nord a sud per più di due chilometri. È talmente caratteristico da essere stato inserito tra i patrimoni dell’UNESCO. Una delle sue particolarità sono le vecchie cantine lungo le sponde, che oggi sono state trasformate in bar, caffè e ristoranti con tavolini a fior d’acqua.

Oudegracht - Utrecht

Giorno 3: Kinderdijk e Rotterdam

Dopo una veloce colazione lasciamo la città e ci mettiamo in macchina direzione sud. In meno di un’ora arriviamo a Kinderdijk, una delle tappe più attese di questo viaggio.

Kinderdijk è un sito Patrimonio UNESCO composto da 19 mulini storici distribuiti lungo una rete di canali. Qui, tutto è piatto e ordinato, l’aria profuma d’erba bagnata, e lo sguardo si perde tra acqua, cielo e pale che ogni tanto vengono attivate, più per i turisti che per l’utilizzo, ma l’effetto è delizioso! È il tipo di posto che invita a rallentare.

All’ingresso c’è un parcheggio di medie dimensioni, a pagamento, e lasciamo lì la macchina (nelle altre zone è pieno di cartelli che indicano che i parcheggi sono SOLO per i residenti, non ci sembra di avere molta scelta). All’ingresso si trova subito il centro informazioni con la biglietteria, dove si può decidere se e che biglietto comprare. Il percorso a piedi è libero e non serve alcun biglietto per camminare lungo i canali. Se invece volete visitare l’interno dei due mulini-museo, potete acquistare un biglietto all’ingresso. Un’altra opzione è il biglietto combinato che include anche una mini-crociera lungo i canali, con possibilità di salire e scendere liberamente. Noi abbiamo preferito camminare: le distanze sono assolutamente fattibili e il sentiero è pianeggiante.

Pranziamo in paese, ci godiamo un pò il tepore del sole del centro della giornata. Ci mettiamo in viaggio e dopo un’oretta abbondante di macchina, arriviamo a Rotterdam nel tardo pomeriggio. Lasciamo i bagagli in hotel giusto il tempo di una doccia veloce e poi scendiamo subito in centro, curiosi di vedere la parte più moderna della città. L’idea e vedere il Market Hall ma appena arriviamo, ci imbattiamo subito nelle famose Case Cubiche: impossibile non fermarsi. Le guardiamo da ogni angolazione, cercando di capire come stiano in piedi. Alcune sono visitabili dall’interno e noi ci imbuchiamo. Deve essere stranissimo vivere in case così, però che bellezza! Ci infiliamo anche nel passaggio centrale per vederle da ogni angolazione, nessuna foto renderà giustizia a questa case così particolari. Il contrasto con quello che abbiamo visto in giornata è totale.

Case Cubiche - Rotterdam

Solo dopo questo giro un po’ surreale ci dirigiamo verso il Market Hall, a pochi passi. La struttura è imponente e molto scenica, soprattutto all’interno, con il soffitto decorato e i banchi illuminati. Facciamo un giro tra i colori e i profumi e ci fermiamo per un aperitivo rilassato. È un bel modo per chiudere la giornata: moderno, vivace, diverso da tutto il resto del viaggio finora.

Market Hall - Rotterdam

Giorno 4: Rotterdam e Noordwick

Dedichiamo la giornata a scoprire Rotterdam, mescolando storia, architettura e un po’ di vertigine. Partiamo dalla Chiesa di San Lorenzo, una delle poche testimonianze storiche rimaste in piedi dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. L’esterno è imponente, gotico, con una facciata che sembra fuori contesto nella Rotterdam ipermoderna. Entriamo e ci ritroviamo in un interno semplice ma molto suggestivo, con colonne massicce e qualche vetrata colorata. Decidiamo di salire sulla torre: gli scalini sono parecchi e nell’ultimo tratto diventano una ripida scala in ferro quasi sospesa, ma il panorama da lassù ripaga (Paolo mi lancia il primo ammonimento della giornata e sono solo le 10).

Chiesa di San Lorenzo - Rotterdam

A pochi passi, raggiungiamo il Municipio di Rotterdam, un edificio che ha superato miracolosamente i bombardamenti e oggi conserva il fascino dei primi del Novecento. La facciata è elegante e curata, ma la vera sorpresa è il piccolo cortile interno con un giardino silenzioso e ordinato. L’ingresso è gratuito e vale la visita, anche solo per apprezzare il contrasto tra il vecchio e il nuovo della città.

Municipio di Rotterdam

Da lì camminiamo verso il Depot Boijmans Van Beuningen, l’edificio a specchio che sembra atterrato da un altro pianeta. Anche se non abbiamo tempo per entrare, ci godiamo la sua architettura riflettente da fuori: è come guardare un collage urbano in tempo reale. Ci dispiace non poter salire sul tetto (serve il biglietto), ma anche solo girargli intorno è un’esperienza.

Depot - Rotterdam

Prima di pranzo ammiriamo l’imponente Erasmusbrug, il ponte simbolo della città. Lo chiamano “il cigno” e da vicino capiamo subito perché: è elegante e slanciato, e offre uno dei punti panoramici migliori su Rotterdam. La passeggiata sul ponte, anche con un po’ di vento, è davvero piacevole.

Erasmusbrug - Rotterdam

Per pranzo ci spostiamo all’Het Park, parco cittadino in stile inglese dove ci fermiamo per pranzo.

Chiudiamo la visita alla città con un po’ di adrenalina: saliamo sull’Euromast, la torre panoramica che si affaccia su Het Park. Già l’ascensore regala una bella vista, ma la parte più divertente è in cima, dove una capsula trasparente gira lentamente su se stessa, portandoci ancora più in alto. È una specie di giostra sospesa che sale e ruota, mentre una voce guida racconta i punti di interesse della città. Paolo mi ammonisce e mi squalifica in un colpo solo ma è il modo perfetto per salutare Rotterdam dall’alto, mi perdonerà qualche ora dopo.

Euromast - Rotterdam

Arriviamo a Noordwijk nel tardo pomeriggio. L’idea è dormire qui per essere vicini a Keukenhof il giorno dopo, ma visto che c’è ancora tempo decidiamo di fare un giro tra i campi della zona. Il sole è ancora alto, ma inizia ad ammorbidirsi, e la luce diventa perfetta. Il nostro albergo è fuori dal centro abitato e con un passeggiata siamo subito immersi tra i campi, uno spettacolo! File ordinate di tulipani rossi, gialli, rosa e arancioni che sembrano non finire mai. Si sente l’odore della terra e dei fiori, incrociamo poche persone, qualche fotografo con cavalletto, qualche persona del posto in bici (un pò li invidiamo). Tutto è silenzioso, eppure molto vivo. Alcuni campi sono accessibili, altri no ma anche solo camminare lungo i bordi dà soddisfazione. È un modo semplice ma bellissimo per concludere la giornata. Nessuna fila, nessun biglietto. Solo i tulipani e la luce calda del tramonto.

Campi di Noordwick - Olanda

Giorno 5: Keukenhof e Haarlem

Arriviamo al parcheggio di Keukenhof abbastanza presto, verso le 9:00. Speriamo di evitare la folla e goderci il parco con un po’ di calma… falliamo però perché il parco è già pieno di turisti. Abbiamo preso il biglietto di ingresso e anche quello del parcheggio online quindi, nonostante la folla, entriamo velocemente. Appena dentro ci troviamo circondati da aiuole perfette, fiori ovunque, e da un odore fresco di primavera che sa un po’ di terra bagnata e un po’ di giardino curato.

Keukenhof non è un campo di tulipani “naturale”, ma un grande parco floreale progettato nei minimi dettagli. Non c’è solo il classico tappeto di tulipani: ci sono anche narcisi, giacinti, laghetti, piccoli padiglioni tematici, serre con fiori rari, installazioni artistiche sparse nel verde e angoli da picnic. Mappa alla mano giriamo tutto il parco e facciamo un’infinità di foto.

Keukenhof - Olanda

Dopo la mattinata trascorsa tra i fiori di Keukenhof, arriviamo ad Haarlem nel primo pomeriggio. La città è piccola ma subito accogliente, con un centro storico raccolto, perfetto da esplorare a piedi. Parcheggiamo fuori dal centro e passiamo sotto la Amsterdamse Poort, l’antica porta d’ingresso della città, rimasta come simbolo del passato medievale: sembra quasi di attraversare un portale nel tempo.

Amsterdamse Poort - Haarlem

Ci inoltriamo tra le vie acciottolate, tra case in mattoni con le tende tirate, biciclette ovunque e vetrine piene di cose belle: boutique indipendenti, librerie, fioristi, panifici profumati. Arriviamo nella Grote Markt, la piazza principale, che è davvero scenografica. Al centro troneggia la chiesa di San Bavone, con il suo campanile elegante e le bancarelle intorno che vendono fiori e formaggi. La piazza è circondata da palazzi eleganti e bar con tavolini all’aperto. Nonostante il cielo un po’ nuvoloso, c’è una bella luce e un’atmosfera vivace ma non caotica.

Ci spostiamo verso il Molen De Adriaan, il mulino a vento che domina il fiume Spaarne. È uno dei più fotografati della zona e merita la camminata: dalla passerella sul fiume si ha una vista perfetta, con le case affacciate sull’acqua e il mulino che gira lentamente (becchiamo anche un pò di turisti intenti a farlo girare sotto lo sguardo attento del guardiano). Se c’è tempo, si può anche visitare all’interno, ma noi ci accontentiamo di ammirarlo da fuori.

Molen de Adriaan - Haarlem

Ci spostiamo ad Amsterdam, dormiamo un pò fuori dalla città e siccome arriviamo che è già ora di cena scegliamo un posto in zona. Mi innamoro, una delle cene più buone in un posto che anche in quanto a location ci lascia senza parole: una vecchia casa di guardia ristrutturata, immersa nel verde e affacciata direttamente sull’Amstel e in contrasto con i grattacieli che vedi dalla sua finestra. Sembra quasi una casa di campagna, con sedie spaiate, tavolini in legno e un’atmosfera rilassata e informale.

Giorno 6: Zaanse Schans ed Edam

Partiamo presto da Amsterdam e in poco più di mezz’ora arriviamo a Zaanse Schans. Il cielo è grigio, le stesse nuvole che ci hanno accompagnato per tutta la vacanza, non si capisce se porteranno pioggia o solo atmosfera. Il parcheggio ( a pagamento anche questo) è già pieno ma appena mettiamo piede fuori dalla macchina, il panorama ci fa dimenticare il resto: casette verdi in legno, canali tranquilli, e una fila di mulini che sembrano disegnati.

La luce cambia in continuazione. Quando esce il sole, anche solo per pochi minuti, tutto si accende: l’erba diventa più verde, l’acqua più lucida, le pale dei mulini si stagliano nette sul cielo. Camminiamo lungo i sentieri tra le casette dei vecchi artigiani insieme a tantissimi turisti ma senza troppa confusione, nessuno ha fretta qui. C’è odore di legno, formaggio e erba bagnata. Entriamo in qualche bottega, assaggio un po’ di gouda (in realtà mi scasso di assaggini di formaggi tipici, che bonta!) e ci fermiamo a fare foto quando il cielo ci regala uno squarcio di azzurro.

Zaanse Schans - Olanda

Dopo pranzo ci rimettiamo in macchina e da Zaanse Schans raggiungiamo Edam in una ventina di minuti, parcheggiamo poco fuori dal centro (c’è un grande parcheggio gratuito comodissimo, lo metto nella mappa!). Cambia subito il ritmo: dal turismo vivace dei mulini al silenzio quasi sospeso di questo piccolo paese. Edam è ordinata, calma, piena di verde e riflessi d’acqua. Passeggiamo tra ponticelli bianchi, case a mattoncini e canali tranquilli dove non si muove una foglia.

Il sole va e viene, come sempre qui, ma il pomeriggio è più caldo e piacevole. Ci fermiamo a curiosare nella piazza del mercato del formaggio, che ormai è più scenografica che attiva. Visitiamo la piazza centrale e arriviamo fino alla punta più a nord per sfociare sul mare (forse non meritava ma ci siamo arrivati!). Edam è piccola, si visita in poco tempo, ma ha quel fascino discreto che ti fa venire voglia di restare un po’ di più, solo per il gusto di osservare. Nessuna folla, solo biciclette che passano piano e qualche barca che scivola via nel silenzio.

Edam - Olanda

Giorno 7: Amsterdam

Oggi è il nostro primo giorno ad Amsterdam, nonostante il vento, la pioggia, il freddo, non ci facciamo scoraggiare e si parte.

Partiamo a piedi dalla Stazione Centrale di Amsterdam, che è già un primo assaggio del ritmo della città. Davanti a noi un flusso continuo di biciclette, tram, taxi e persone con valigie o zaini in spalla.

Amsterdam Centraal - Amsterdam

In pochi minuti arriviamo a Nieuwmarkt, una grande piazza già animata di bancarelle (il giorno seguente in Olanda si festeggia il King’s Day, si sente già). Al centro della piazza spicca De Waag, un edificio con torrette medievali che oggi ospita un ristorante. Sembra una piccola fortezza incastrata in mezzo alla città.

Nieuwmarkt - Amsterdam

Ci addentriamo tra i vicoli fino alla Oude Kerk, la chiesa più antica di Amsterdam, immersa nel cuore del quartiere a luci rosse. Il contrasto tra l’edificio religioso e ciò che lo circonda è evidente. I vicoli qui sono stretti, così come i canali, le facciate dei palazzi sembrano sfiorarsi da una sponda all’altra. Di giorno l’atmosfera è più sobria, dormiente e quasi silenziosa, e ci si può muovere con calma.

Oude Kerk - Amsterdam

Proseguendo verso il centro sbuchiamo in Piazza Dam. Sempre affollata, sempre in movimento. Si affacciano sulla piazza il Palazzo Reale, massiccio e austero, affiancato dalla Nieuwe Kerk e da negozi e centri commerciali.

Piazza Dam - Amsterdam

La attraversiamo e continuiamo verso uno degli angoli più tranquilli e sorprendenti del centro: il Begijnhof. L’ingresso è quasi nascosto, un semplice portone in legno. Dentro si apre un cortile silenzioso, con casette ordinate, giardini curati e una piccola cappella. Inoltre in questo cortile si affaccia la casa in legno più vecchia di Amsterdam.

Begijnhof - Amsterdam

Riprendiamo la camminata e ci si presenta davanti il Munttoren, una torre campanaria che svetta tra edifici moderni e subito accanto il famosissimo Bloemenmarkt, il mercato dei fiori sul canale Singel. Un po’ caotico, pieno di souvenir e turisti, ma ancora capace di sorprendere con i colori delle composizioni floreali e le file di bulbi ordinati in ogni banco.

Bloemenmarkt - Amsterdam

Dopo pranzo partiamo avremmo dovuto visitare la Casa di Anna Frank ma non avevamo riflettuto sul fatto che, essendoci il King’s day i biglietti sarebbero andati a ruba (zero biglietti online, zero biglietti sul posto). Decidiamo quindi di andare alla scoperta dei ponti più caratteristici di Amsterdam. I canali della città sono attraversati da 1753 ponti alcuni dei quali regalano degli scorci bellissimi sui canali e sulla città.

Punto di partenza è il Groenburgwal. Sulla punta sud, affacciandosi sull’Amstel ci sono le famose case danzanti: palazzi sottili, inclinati, che sembrano appoggiati uno all’altro per non cadere.

Case Danzanti - Amsterdam

Attraversiamo lo Staalmeestersbrug, il ponte bianco mobile che attraversa il Groenburgwal. Guardando verso nord dicono ci si affacci su uno degli scorci più belli della città (anche Monet lo ha immortalato in uno dei suoi dipinti).

Andando oltre passiamo accanto al teatro dell’opera e arriviamo fino al Blauwburg con alti lampioni che riportano lo stemma di Amsterdam e ornato con sculture di pesci e prue di navi. Pare si sia ispirato al bellissimo ponete Alexandre III di Parigi.

Ponte Blauwburg - Amsterdam

Seguendo il corso dell’Amstel arriviamo fino al Magere Brug, il ponte bianco che collega le due sponde del fiume tramite un piccolo ponte meccanico azionabile a mano. È uno dei punti più fotografati della città, soprattutto quando si apre per far passare le barche. Pare che sia lo sfondo prediletto per i servizi fotografici nuziali, soprattutto la sera quando è illuminato da mille piccole luci.

Concludiamo il pomeriggio nel quartiere Negen Straatjes, nove piccole vie piene di negozi indipendenti, caffè, vetrine curate e dettagli nascosti. È una zona perfetta per camminare senza fretta, guardare dentro le botteghe, fare una pausa e magari mangiare qualcosa in uno dei locali con i tavolini sul canale.

Giorno 8: King’s day ad Amsterdam

Oggi doveva essere la giornata dei musei. L’idea era di iniziare dal Rijksmuseum, passare un paio d’ore tra i Rembrandt e i Vermeer, poi spostarci al Van Gogh Museum, dove si può seguire passo dopo passo l’evoluzione del suo stile, i colori che cambiano, le lettere, i paesaggi del sud della Francia. In mezzo, una pausa al Vondelpark per una pausa pranzo in mezzo alla natura.

Sapendo però della festa abbiamo aggiunto una “toccata e fuga” giusto per vedere com’è”. Appena siamo arrivati ci siamo trovati immersi nel King’s Day, una festa gigante. Le strade già piene, la gente tutta vestita di arancione, musica da ogni lato, famiglie che vendono vecchi giocattoli davanti casa, barche che scorrono sui canali con casse a tutto volume e bandiere ovunque. Abbiamo abbandonato l’idea dei musei quasi subito. La parata delle barche è iniziata a metà mattina: file di imbarcazioni che passano lente, cariche di persone che ballano, cantano, suonano. Il ritmo non si ferma per tutto il giorno, i canali sono fitti, pieni come nessun altro giorno dell’anno. Ogni ponte è un punto d’osservazione perfetto, e basta spostarsi di pochi metri per trovare una nuova scena, un nuovo pezzo di musica, nuovi colori.

King's Day - Amsterdam

Ci siamo mossi a piedi, un po’ senza meta, spinti solo dalla curiosità. Abbiamo saltato i musei ma non ci è dispiaciuto: la città in festa piena di personaggi assurdi, dettagli da notare, suoni da seguire è stata una esperienza indimenticabile.

Nel pomeriggio, quando l’energia si è fatta meno frenetica, ci siamo rifugiati al Vondelpark. Anche lì, pieno di gente, ma con un’atmosfera diversa: più rilassata, più da picnic, più da festa di quartiere. Bambini che improvvisano spettacoli, famiglie stese sull’erba, gente che suona dal vivo o improvvisa piccoli mercatini. Abbiamo camminato nel parco senza fretta, fermandoci qua e là.

I musei, alla fine, li abbiamo solo sfiorati passando davanti. Ma va bene così: il King’s Day è un’esperienza che racconta Amsterdam in un modo del tutto diverso, e viverlo da dentro – anche per caso – è un’occasione che non si dimentica facilmente.

Giorno 9: Partenza

Ci svegliamo con calma, l’ultimo giorno lo dedichiamo alla riconsegna dell’auto e poi al lento ritorno verso casa.

***

Il nostro viaggio on the road in Olanda si è rivelato molto più di una semplice vacanza: è stata un’esperienza fatta di strade silenziose tra i campi di tulipani, di passeggiate tra i mulini a vento e di maledizioni silenziose rivolte ai ciclisti locali. Sì, proprio loro, che sbucano da ogni direzione con la grazia di ninja in sella a una city bike, convinti, a ragione, di avere sempre la precedenza. Per quanto gran parte del paese sia laico o agnostico, in Olanda esiste un culto profano che unisce tutti: quello della bicicletta. Qui la vera religione si celebra in sella, tra piste ciclabili che sembrano autostrade e ciclisti che, armati di campanello e sicurezza morale, hanno sempre ragione. Guai a mettere in discussione la sacra sella: rischi l’eresia (e la condanna a morte per investimento).

Ma noi, piccoli blasfemi a quattro ruote, chiudiamo il cofano con un sorriso e qualche forma di formaggio nel bagagliaio. Alla facciazza loro. Ma con affetto ovviamente.

Ultima modifica: 1 Giugno 2025

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